Le lucciole stanno scomparendo: un bagliore che rischia di spegnersi

Negli ultimi anni molte persone hanno notato che le lucciole ‒ una volta molto comuni ‒ stanno diminuendo drasticamente.

In questo articolo ti spiego perché succede, quali sono i pericoli concreti, e perché anche opere artistiche come il film La tomba delle lucciole ci aiutano a riflettere su ciò che rischiamo di perdere, anche se il film non parla direttamente di ecologia o insetti.

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Immagine di freepik.com (AI)

Il film La tomba delle lucciole e la sua evocazione (anche quando non è il tema principale)

La tomba delle lucciole (1988, regia di Isao Takahata, restaurato e tornato al cinema recentemente) è un film ambientato negli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale in Giappone.

Racconta la storia di Seita e Setsuko, fratello e sorella che lottano per sopravvivere in mezzo alla distruzione, alla fame, alla perdita.

Una delle immagini più potenti del film è quella delle lucciole: bagliori fragili nelle notti devastate, una luce che diventa simbolica.

Non è un documentario su questi piccoli insetti, ma riesce comunque a farci percepire quanto preziosa sia quella luce, quanto fragile possa diventare, soprattutto in condizioni estreme.

Vedere la loro presenza (e il loro progressivo sparire) può farci riflettere sul valore del silenzio, della natura che resiste, e del rischio che il bello svanisca se non lo proteggiamo.

Lo stato attuale delle lucciole: dati e tendenze

Le lucciole, con oltre duemila specie conosciute nel mondo, sono oggi considerate un gruppo di insetti a rischio in diverse aree del pianeta.

Studi recenti condotti in Europa e Nord America hanno evidenziato un calo significativo di questi insetti: negli Stati Uniti, ad esempio, alcune specie sono già state classificate come “criticamente minacciate” secondo i criteri della IUCN, mentre in Europa si osserva una tendenza simile, con il comune Lampyris noctiluca valutato come “quasi minacciato”.

In Italia, il ricordo delle estati degli anni ’60 e ’70, quando le campagne si illuminavano di centinaia di piccoli bagliori, contrasta con la realtà odierna, in cui le osservazioni sono diventate sempre più rare, soprattutto nelle zone urbanizzate e in quelle dove l’agricoltura intensiva ha ridotto drasticamente l’habitat naturale.

Anche i dati raccolti da progetti di ‘citizen science‘ confermano che i cambiamenti climatici, l’inquinamento luminoso e l’uso di pesticidi stanno contribuendo a rendere sempre più fragili questi insetti.

Ciò che preoccupa ulteriormente è che per molte specie mancano studi approfonditi: sono classificate come “data deficient’” cioè senza dati sufficienti per valutare il rischio.

Questo significa che il declino potrebbe essere persino più ampio di quanto oggi siamo in grado di misurare.

Le cause principali del declino

Ecco le “colpe” principali – alcune sono più conosciute, altre meno, ma tutte importanti:

Causa Come agisce / effetto principale
Inquinamento luminoso Le lucciole usano segnali luminosi per riconoscersi e accoppiarsi.
Luci forti “di fondo” (città, lampioni, insegne) riducono il contrasto, rendono i segnali meno visibili, interferiscono con il corteggiamento.
Perdita di habitat & frammentazione Zone umide, praterie, aree non coltivate, bordi boschivi: sono spazi ideali.
Quando vengono urbanizzati o trasformati in agricoltura intensiva, le lucciole perdono dove vivere, dove nutrirsi, dove riprodursi.
Uso di pesticidi / diserbanti Larve e insetti di cui esse si nutrono vengono ridotti o eliminati; gli insetticidi possono essere tossici direttamente; contaminazione del suolo e dell’acqua.
Cambiamento climatico Temperature irregolari, siccità, piogge “strane”: tutto ciò può alterare i tempi di sviluppo, le risorse, l’umidità del suolo, elementi fondamentali per larve e uova.
Inquinamento dell’acqua / degrado ambientale Le larve spesso vivono nel terreno o vicino all’acqua, che deve essere di buona qualità.
Inquinamenti vari compromettono la catena alimentare.

Perché dovrebbe interessarti (e sperare)

  • Le lucciole sono più che insetti: sono indicatori ambientali. Se svaniscono, è segno che qualcosa non va nei nostri ambienti: suolo, acqua, luce, biodiversità.
  • Hanno un valore estetico, culturale, simbolico: bagliori nella notte che collegano con la natura, con l’infanzia, con la meraviglia.
  • Con piccoli cambiamenti a livello individuale e comunitario si possono fare differenze reali (ne parlerò più sotto).

Cosa si può fare per salvarle

Eccoci alla parte pratica: come aiutare, anche se non sei un biologo!

  • Ridurre le luci esterne inutili: spegnerle quando non servono, usare luci schermate verso il basso, lampadine con tonalità calda, timer o sensori di movimento.
  • Creare habitat favorevoli: lasciare ai margini zone di terreno non sminuzzato, “letame” di foglie, cortecce, angoli umidi, siepi, zone con erba non tagliata troppo spesso.
  • Evitare pesticidi, insetticidi ad ampio spettro e prodotti chimici aggressivi: scegliere metodi naturali per il giardinaggio, agricoltura e cura del verde pubblico.
  • Proteggere zone umide: ristabilire e conservare stagni, ruscelli, suoli umidi, ambienti naturali degradati.
  • Sensibilizzazione: parlare, scrivere, informarsi. Coinvolgere scuole, associazioni locali, amministrazioni comunali. Più siamo consapevoli, più si possono promuovere regolamenti sull’illuminazione notturna, protezione ambientale.

Conclusione: la scomparsa delle lucciole è un campanello d’allarme ambientale!

Le lucciole non sono solo piccole creature luminose che impreziosiscono le notti d’estate: sono un simbolo di equilibrio naturale, di bellezza fragile e di connessione tra uomo e ambiente.

La loro scomparsa non rappresenta soltanto la perdita di un ricordo d’infanzia o di un’emozione poetica, ma è anche un campanello d’allarme sullo stato di salute dei nostri ecosistemi!!

Quando un essere vivente che da millenni fa parte dei cicli naturali comincia a diminuire drasticamente, significa che stiamo alterando qualcosa di profondo nel rapporto con la terra, l’acqua e la luce.

Eppure non tutto è perduto. Ognuno di noi può fare la propria parte: riducendo l’uso di luci artificiali, scegliendo metodi di coltivazione e giardinaggio più rispettosi, difendendo gli spazi verdi e parlando di più di questi temi, anche solo con gli amici o in famiglia.

Le lucciole possono tornare, se diamo loro la possibilità di farlo.

Forse non a caso, persino un film come La tomba delle lucciole riesce a ricordarci che quei bagliori delicati non sono eterni, e che se non impariamo a proteggerli rischiamo di perderli per sempre.

🔎 In sintesi: Le lucciole non sono ancora estinte, ma sono seriamente minacciate.

La loro scomparsa sarebbe non solo una perdita di bellezza naturale, ma anche un segnale preoccupante della salute degli ecosistemi.

Custodire la luce delle lucciole significa custodire un pezzo della nostra stessa umanità.

Il parallelo emozionale con La tomba delle lucciole

Come accennato, il film La tomba delle lucciole non parla di ecologia o insetti, ma lascia nella mente dello spettatore l’immagine struggente delle lucciole in una notte di guerra: luci fragili, la speranza che illumina anche nel buio più profondo, e poi il contrasto con ciò che la distruzione porta via.

Questo parallelo può essere utile per noi: così come Seita e Setsuko cercano di aggrapparsi a quei momenti luminosi, anche noi possiamo imparare a salvare quegli istanti naturali, quei bagliori che sembrano piccoli ma contengono molto – memoria, bellezza, biodiversità.


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